03 maggio 2007

AGRITURISMO, SEI LA MIA PASSIONE

Mangiare sano, contatto con la natura, ma anche prezzi molto contenuti, sono gli ingredienti di questo vero e proprio boom delle aziende agrituristiche in Italia. Chi preferisce trascorrere le proprie ferie in agriturismo è amante delle passeggiate e rifugge la confusione della spiagge. Infatti la metà delle fattorie si trova in collina.

ROMA - Aumentano le aziende agrituristiche in Italia con un incremento di 1.310 unità (+9,3%) rispetto all’anno precedente. L’istat rende disponibili i principali risultati della rilevazione sull’agriturismo con riferimento al 31 dicembre 2005. La rilevazione riguarda tutte le aziende agricole autorizzate all’esercizio di una o più tipologie di attività agrituristica (alloggio, ristorazione, degustazione
e altre attività). In solo sette anni, dal 1998 al 2005, le aziende agrituristiche in complesso crescono da 9.718 a 15.327 unità (+57,7%). In particolare le autorizzazioni all’alloggio, ristorazione e altre attività (equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport, varie) risultano in crescita, rispettivamente di 1.018 (+8,8%), 368 (+5,4%) e 515 unità (+6,3%). L’alloggio e la ristorazione si confermano come le principali attività agrituristiche, spesso arricchite dalla degustazione e dalle altre attività.

Mete ambite la collina e la montagna

Oltre la metà delle aziende si trova in collina e più di un terzo in montagna, mentre solo il 13% è situato in pianura. Il 45.7% del totale delle aziende lo troviamo al Nord, il 35,0% nel Centro e il restante 19,3% nel Mezzogiorno. Le regioni dove è presente una maggiore diffusione capillare di queste strutture sono sicuramente la Toscana e l’Alto Adice. In toscana troviamo ben 3.527 strutture mentre in Alto Adice sono 2.639. Il 65,9% delle aziende (10.093 unità) viene gestito da uomini anche se risulta in incremento rispetto, all’anno precedente, l’incidenza delle donne che gestiscono le strutture agrituristiche. Anche in questo settore fa da protagonista la Toscana dove le donne gestiscono ben 1.406 agriturismi, pari al 26,9% di quelli complessivamente diretti dalle conduttrici in Italia. Viceversa, in Molise sono appena 38 le aziende agrituristiche condotte dalle donne.
L’agriturismo costituisce una realtà tipicamente italiana in quanto parte integrante delle attività agricole; tale caratteristica lo differenzia dal turismo rurale, diffuso negli altri Paesi europei. Lo stretto legame fra l’attività agrituristica e la gestione complessiva dell’azienda agricola qualificano il settore come una risorsa fondamentale della realtà agricola, rurale e turistica del Paese.

di
Roberta Russo da www.globalpress.it

L’ISTAT LO CONFERMA, L’AGRITURISMO E’ UN SETTORE IN CRESCITA

Al 31 dicembre 2005 le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo ammontano a 15.327, con un incremento di 1.310 unità (+9,3 per cento) rispetto all’anno precedente. In particolare, le autorizzazioni all’alloggio, ristorazione e altre attività (equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport, varie) risultano in crescita, rispettivamente di 1.018 (+8,8 per cento), 368 (+5,4 per cento) e 515 unità (+6,3 per cento); viceversa, le autorizzazioni alla degustazione calano di 195 unità (-7,1 per cento)”. Lo rende noto un comunicato dell’Istat.
Oltre la metà delle aziende è ubicata in collina (50,6 per cento) e più di un terzo in montagna (35,8 per cento); appena il 13,6 per cento è situato in pianura. Il 45,7 per cento del totale degli agriturismi si concentra nel Nord del paese, il 35 per cento nel Centro e il restante 19,3 per cento nel Mezzogiorno. In particolare, nelle regioni centrali risulta localizzato il 40,9 per cento delle aziende con alloggio, il 22,1 per cento di quelle con ristorazione, il 55,9 per cento degli agriturismi con degustazione e il 42,6 per cento di quelli con altre attività. Complessivamente, si conferma una presenza di agriturismi capillarmente diffusa e storicamente radicata in Toscana e Alto Adige, ove sono localizzate, rispettivamente, 3.527 e 2.639 aziende. L’attività agrituristica presenta dimensioni significative anche in Veneto, Umbria, Lombardia, Piemonte, Campania, Emilia-Romagna e Sardegna. Il 65,9 per cento delle aziende (10.093 unità) viene gestito da uomini e il restante 34,1 per cento (5.234 unità) da donne; rispetto all’anno precedente l’incidenza delle conduttrici rileva un incremento dello 0,4 per cento.

Consistenza e localizzazione delle aziende
Rispetto all’anno precedente, nel corso del 2005 le aziende agrituristiche aumentano in misura diversa nelle varie ripartizioni territoriali. Nelle regioni settentrionali, la crescita (+586 unità, pari a +9,1 per cento) assume carattere generalizzato con andamenti particolarmente consistenti in Piemonte (+146 unità, pari a +22,8 per cento), Veneto (+127 unità, pari a +14,4 per cento) e Trentino Alto-Adige (+96 unità, pari a +3,5 per cento). Nelle regioni centrali si riscontra un aumento complessivo di 636 unità (+13,4 per cento). In particolare, gli incrementi maggiori riguardano la Toscana (+327 unità, pari a +10,2 per cento) e l’Umbria (+234 unità, pari a +35,7 per cento); aumenti più contenuti si registrano nelle Marche (+43 unità, pari a +8,9 per cento) e nel Lazio (+32 unità, pari a +8,2 per cento). Nel Mezzogiorno gli agriturismi salgono da 2.881 a 2.969 (+88 unità, pari a +3,1 per cento). Nel Sud gli incrementi maggiori sono localizzati in Campania (+77 unità, pari a +12,2 per cento) e Calabria (+14 unità, pari a +4,7 per cento); gli unici cali riguardano l’Abruzzo e la Basilicata (rispettivamente -67 e -10 unità). Nelle Isole, le aziende sarde e siciliane aumentano rispettivamente di 40 (+7 per cento) e 26 unità (+8,2 per cento). Anche se il ritmo di crescita risulta differenziato sul piano territoriale, la presenza degli agriturismi nelle regioni centro-meridionali si conferma al 54,3 per cento del totale nazionale, come nel precedente biennio 2003-2004, a fronte del 45,7 per cento di quelle settentrionali. L’analisi dei dati per zona altimetrica denota la netta prevalenza delle aziende montane e collinari rispetto a quelle localizzate nelle aree pianeggianti. Oltre la metà degli agriturismi è ubicata in collina (50,6 per cento) e più di un terzo in montagna (35,8 per cento); il restante 13,6 per cento si trova in pianura. I dati evidenziano quindi la peculiarità dell’agriturismo nelle aree montane e collinari, ove esso contribuisce al mantenimento e allo sviluppo sia della presenza umana sia dell’attività agricola in zone spesso svantaggiate.

Alloggio
La ricettività autorizzata degli agriturismi risulta in crescita sia per il numero di aziende ospitanti sia per i posti letto a disposizione e le piazzole di sosta. Complessivamente, le aziende autorizzate all’alloggio sono 12.593 (82,2 per cento del totale nazionale degli agriturismi); rispetto al 2004, l’aumento è di 1.018 unità (+8,8 per cento). I posti letto autorizzati sono 150,9 mila (+7,2 per cento rispetto al 2004). Esaminando i dati a livello territoriale, si rileva che l’aumento delle aziende riguarda tutte le ripartizioni, ad eccezione del Sud. In particolare, si registra un incremento sia nel Nord-ovest (+139 unità, pari a +12 per cento) sia nel Nord-est (+262 unità, pari a +7,6 per cento), a fronte di un maggior aumento nel Centro (+625 aziende, pari a +13,8 per cento) e di una minore crescita nelle Isole (+56 unità, pari a +7,8 per cento); l’unico leggero calo si registra nel Sud (-64 aziende, pari a -3,7 per cento). La rilevazione conferma come l’asse dell’ospitalità agrituristica si sia spostato dal Nord-est verso il Centro-sud, che detiene il 60,4 per cento del totale nazionale degli alloggi autorizzati e il 64,5 per cento dei posti letto. L’analisi dei dati evidenzia le relazioni esistenti fra l’alloggio e le altre attività agrituristiche. Fra le aziende che ospitano, 3.009 unità (pari al 23,9 per cento del totale) risultano autorizzate al solo alloggio, mentre altre 4.923 (39,1 per cento) abbinano l’ospitalità alla ristorazione; 2.232 aziende (17,7 per cento) combinano l’ospitalità con la degustazione e, infine, 7.630 agriturismi (60,6 per cento) arricchiscono l’offerta di alloggio con altre attività (equitazione, escursionismo, sport, corsi, ecc.). I dati rilevati confermano la tendenza delle aziende ad offrire pacchetti completi di proposte, contenenti servizi differenziati, diretti a meglio qualificare l’attività agrituristica legata al territorio in cui è ubicata l’azienda, finalizzati a fidelizzare i clienti e ad incrementare il numero degli ospiti. Gli alloggi agrituristici vengono inoltre analizzati per tipo di servizio: solo pernottamento; pernottamento e prima colazione; mezza pensione e pensione completa. La maggior parte delle aziende autorizzate all’alloggio (6.620 unità, pari al 52,6 per cento del totale nazionale) offre il solo pernottamento, mentre il 14,5 per cento unisce al pernottamento anche la prima colazione; il 28,4 per cento offre pensione completa e il 15,3 per cento propone la mezza pensione. In base alla tipologia di alloggio prevalente si possono distinguere talune specializzazioni regionali: nel Trentino-Alto Adige è largamente diffuso il solo pernottamento (2.312 unità, pari al 92,1 per cento del totale regionale), in Toscana circa un terzo delle aziende offre anche la prima colazione (971 unità, pari al 27,7 per cento), in Liguria prevale la mezza pensione (121 unità, pari al 47,1 per cento), mentre la pensione completa è più rappresentata in Campania (411 alloggi, pari al 77,8 per cento). Fra le caratteristiche dell’alloggio, l’indagine rileva anche il numero delle piazzole di sosta autorizzate per l’agricampeggio. Complessivamente, risultano autorizzati 5.826 spiazzi attrezzati distribuiti in 19 regioni (le piazzole sono assenti in Valle d’Aosta), concentrati principalmente nelle aree meridionali; rispetto all’anno precedente si registra un incremento di 440 piazzole (+8,2 per cento). I posti letto autorizzati si trovano in camere situate in abitazioni sia comuni o non indipendenti sia indipendenti; la tipologia delle abitazioni non indipendenti, che è la più diffusa, riguarda 7.794 aziende autorizzate per un totale di 84.137 posti letto, con una media per azienda di 10,8 posti (+0,1 rispetto all’anno precedente).
Rispetto al 2004, le aziende che ospitano gli agrituristi in abitazioni non indipendenti risultano in crescita di 216 unità (+2,9 per cento) e di 3.356 posti letto (+4,2 per cento). Gli incrementi maggiori, sia per le aziende sia per i posti letto, sono concentrati in Umbria (+146 unità e +1.181 posti letto) e in Piemonte (+100 aziende e +1.360 posti letto). Viceversa in Toscana dove si rileva una diminuzione (-219 unità e -1.645 posti letto); riduzioni meno significative si riscontrano anche in Abruzzo (-63 aziende e -807 posti letto) e Campania (-60 aziende e -1.066 posti letto). In generale, i cali registrati nel Centro-sud vengono largamente compensati dall’aumento delle aziende con alloggi in abitazioni indipendenti. Gli agriturismi che ospitano in abitazioni indipendenti sono 6.298 e risultano autorizzati per 66.719 posti letto; la media di posti letto per azienda è pari a 10,6 (+0,1 rispetto al 2004). Rispetto all’anno precedente, si registra un incremento di 581 unità (+10,2 per cento) e di 6.815 posti letto (+11,4 per cento). Le aziende che ospitano in abitazioni indipendenti registrano il maggior incremento nel Centro passando da 3.157 a 3.535 (+378 unità, pari a +12 per cento), mentre risultano in lieve aumento nel Nord (+122 unità, pari a +5,5 per cento) e nel Mezzogiorno (+81 unità, pari a +22,5 per cento). L’esame dei posti letto in abitazioni indipendenti evidenzia una leggera crescita nel Nord (+1.248 posti, pari a +6,8 per cento) e nel Mezzogiorno (+0,7 mila posti, pari a +18,1 per cento); anche in questo caso l’incremento più consistente si verifica nel Centro dove i posti letto aumentano di 4.893 unità (+12,9 per cento). L’analisi complessiva dei dati sulla ricettività conferma la tendenza allo spostamento dell’asse agrituristico che, pur restando fortemente radicato nel Nord-est, specialmente in Alto Adige, tende ad aumentare relativamente di più nel Centro-sud, soprattutto in Toscana e Umbria.

Ristorazione
Nel corso del 2005, cresce la ristorazione agrituristica sia per numero di aziende con ristoro sia per numero di posti a sedere. Le aziende autorizzate alla ristorazione sono 7.201 pari al 47,0 per cento del totale degli agriturismi (+368 unità, pari al +5,4 per cento); si tratta di una crescita significativa anche se più contenuta di quella riscontrata per l’autorizzazione all’alloggio. Fatta eccezione per il Sud, l’aumento riguarda tutte le ripartizioni; in particolare, la crescita risulta equamente distribuita fra il Nord (+190 unità, pari a +6 per cento) e il Centro (+192 aziende, pari a +13,8 per cento); viceversa, nel Mezzogiorno si registra un calo di 14 aziende (-0,6 per cento). A livello regionale, gli incrementi più elevati riguardano la Toscana (+98 unità, pari a +14,8 per cento), l’Emilia-Romagna (+64 unità, pari a +13,5 per cento) e l’Umbria (+49 unità, pari a +24,4 per cento). In linea con quanto registrato per l’alloggio, la ristorazione, pur migliorando le proprie posizioni nelle regioni settentrionali e nonostante la battuta d’arresto del Mezzogiorno, è maggiormente presente nelle regioni centro-meridionali ove è ubicato il 53,1 per cento delle aziende ristoratrici. L’esame dei dati consente di studiare i rapporti intercorrenti fra le aziende che, all’attività di ristorazione, abbinano l’alloggio, la degustazione e le altre attività agrituristiche. Fra le aziende ristoratrici, 1.386 unità (19,2 per cento del totale) sono autorizzate unicamente alla ristorazione, mentre altre 4.923 (68,4 per cento) svolgono contemporaneamente anche attività di alloggio; 1.485 aziende (20,6 per cento) arricchiscono la ristorazione con la degustazione e, infine, oltre la metà delle aziende (3.910 unità, pari al 54,3 per cento del totale) completano l’offerta della ristorazione con l’esercizio di altre attività (equitazione, escursionismo, sport, corsi, ecc.).
Rispetto all’anno precedente, aumentano sia le aziende autorizzate unicamente alla ristorazione sia quelle che uniscono la ristorazione all’alloggio; viceversa si riducono gli agriturismi, che combinano la ristorazione con la degustazione o con le altre attività. Pertanto, da un lato si assiste ad una maggior specializzazione nella ristorazione esclusiva e dall’altro si verifica un incremento dell’offerta agrituristica che, combinando la ristorazione con l’alloggio, aumenta l’offerta della mezza pensione e della pensione completa. La sola ristorazione è più diffusa in Trentino-Alto Adige, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia dove è ubicato ben il 62,6 per cento delle aziende autorizzate unicamente alla ristorazione; viceversa, tale tipologia risulta del tutto assente in Valle d’Aosta, Toscana, Umbria e Puglia. Gli abbinamenti della ristorazione con l’alloggio e le altre attività, pur presenti in tutte le regioni, risultano maggiormente diffusi in Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Sardegna. La rilevazione raccoglie informazioni anche sulla numerosità dei posti a sedere autorizzati. Complessivamente, le 7.201 aziende del settore dispongono di 277,9 mila posti a sedere, di cui il49,2 per cento relativo ad aziende ubicate nelle regioni settentrionali e il 50,8 per cento in quelle centro-meridionali. La media nazionale di posti a sedere per azienda autorizzata alla ristorazione è pari a 38,6 e varia fra i 14,8 posti della Toscana e i 73,4 della Sardegna. Nel Nord, le regioni con più posti a sedere autorizzati sono Veneto, Lombardia e Piemonte, rispettivamente con 34.178, 28.276 e 23.873 posti. Nel Centro, i posti a sedere sono presenti soprattutto nel Lazio e nelle Marche ove risultano pari rispettivamente a 13,6 mila e 11,8 mila. Nel Mezzogiorno, le consistenze più elevate si riscontrano in Sardegna, Campania e Sicilia (rispettivamente 40.231, 18.945 e 14.065 posti).

Degustazione
La degustazione consiste nell’assaggio di prodotti agricoli e agroalimentari che non assume le caratteristiche proprie di un pasto o spuntino। Essa rappresenta un arricchimento dell’offerta aziendale che bene si inserisce nel circuito di ristorazione-alloggio mediante il consumo in loco di prodotti agricoli e agroalimentari di origine aziendale. L’autorizzazione alla degustazione non è prevista nella provincia di Bolzano, in Liguria, in Emilia-Romagna, nelle Marche, nel Lazio e in Sardegna. Le aziende espressamente autorizzate alla degustazione sono 2.542, pari al 16,6 per cento degli agriturismi in complesso (-195 unità, pari a -7,1 per cento rispetto al 2004). L’incremento registrato nelle regioni centrali (+106 aziende, pari a +8,1 per cento) compensa solo parzialmente le riduzioni riscontrate sia nel Nord (-93 unità, pari a -12,0 per cento) sia nel Mezzogiorno (-208 aziende, pari a -32,0 per cento). Gli incrementi regionali più consistenti si rilevano in Toscana (+66 unità, pari a +6,0 per cento) e Veneto (+44 unità, pari a +12,5 per cento); queste regioni, insieme a Campania, Umbria e Piemonte, rappresentano le aree in cui la degustazione è più diffusa. L’analisi dei risultati permette di esaminare i rapporti intercorrenti fra gli agriturismi che, assieme alla degustazione, offrono alloggio, ristorazione e altre attività. Fra le aziende che esercitano la degustazione, appena 81 unità (pari all’3,2 per cento del totale) sono autorizzate alla sola degustazione, mentre la quasi totalità (2.232 unità, pari all’87,8 per cento) svolge contemporaneamente anche l’ospitalità; 1.485 aziende (58,4 per cento) arricchiscono la degustazione con la ristorazione. Infine, 1.847 agriturismi (72,7 per cento) completano l’offerta della degustazione con l’esercizio di altre attività (equitazione, escursionismo, sport, corsi, ecc.). L’offerta della degustazione in combinazione con le altre tipologie agrituristiche risulta più diffusa in Toscana, Veneto, Campania, Umbria e Piemonte.

di C. S. www.teatronaturale.it