16 novembre 2006

Agriturismo: se ne parla in un Workshop nel Vibonese

VIBO VALENTIA. Due giorni da dedicare al tema del turismo sostenibile nella provincia di Vibo Valentia: è quanto comunica il Wwf a proposito di due importanti Workshop che si svolgeranno martedì 14 e mercoledì 15 novembre, a partire dalle 9,30 dapprima a Serra San Bruno e successivamente a Soriano Calabro, nelle sedi delle rispettive Comunità Montane, nell’ambito del progetto Equal Attica “Agriturismi e ittiturismi in Calabria”. Tra i soggetti attuatori, di cui è capofila il Centro Ricerche Affari Sociali (Cras), figurano, oltre al Wwf Ricerche e Progetti, la Eurosystem, l’Istituto di Studi Iniziative e Formazione per lo Sviluppo delle Regioni (Isim) e le Comunità Montane Serre Calabresi e Alto Mesima. L’iniziativa, cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo nel quadro della Strategia Europea per l’Occupazione, ha lo scopo di sviluppare e rafforzare le economie locali in campo ambientale, avviando un processo di cambiamento culturale all’interno del particolare contesto calabrese. I territori coinvolti, quelli appunto delle Comunità montane, presentano elementi comuni di criticità dovuti alla marginalità, agli alti tassi di disoccupazione, alla frammentazione delle strutture produttive, presentando nel contempo rilevanti valori di naturalità confermati dall’esistenza dell’area protetta del parco regionale delle Serre. Il progetto si pone dunque come obiettivo fondamentale quello di potenziare l’economia sociale dei territori interessati attraverso la cura dell’ambiente e la sua valorizzazione turistica, facendo emergere tutte le competenze presenti e sviluppando nuove forme di imprenditoria collegate alla filiera degli Agriturismi. Un settore, quello dell’Agriturismo, in netta affermazione in Italia, con oltre 12000 aziende agricole e un tasso di crescita che è aumentato del 70% nel periodo 1996-2001, per un totale di 130.000 posti letto.

Fonte www.giornaledicalabria.net

Friuli Venezia Giulia: Convegno prodotti DOP e IGP

I riconoscimenti DOP e IGP
“DOP e IGP: tutela e promozione dei prodotti regionali”
“Di crescente importanza il ruolo dell’Agriturismo nella promozione dei prodotti DOP e IGP”
Il 16 novembre 2006, alle ore 15.00, presso la sala convegni della Green Hotel School in Magnano in Riviera, avrà luogo il convegno “DOP e IGP: tutela e promozione dei prodotti regionali” organizzato dall’Agriturist, associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio aderente a Confagricoltura, nell’ambito delle Giornate Nazionali delle DOP e IGP realizzate con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
I riconoscimenti comunitari DOP (denominazione d’origine protetta) e IGP (indicazione geografica protetta) costituiscono una forma di difesa e protezione del patrimonio agroalimentare originale del territorio. Proprio grazie alla loro autenticità ed unicità i prodotti riconosciuti DOP e IGP acquistano valore aggiunto e sono sempre più esposti ad imitazioni e contraffazioni, sia di tipo materiale che culturale.
Ecco allora la necessità di organismi di controllo (Consorzi di Tutela dei Prodotti), di rigide norme contro la contraffazione, l’abuso e l’uso improprio dei riconoscimenti e di sanzioni per i trasgressori.
Un complesso sistema di tutela dell’origine e della tradizione dei prodotti agricoli ed enogastronomici del territorio, a vantaggio non solo dell’economia ad essi collegata ma anche dei consumatori, ora più consapevoli dell’importanza delle diciture DOP e IGP che permettono loro di conoscere sempre cosa stanno acquistando.
Di primaria importanza il ruolo svolto in questo contesto dall’Agriturismo che, seguendo le indicazioni della nuova legge quadro 96/06, inserisce all’interno della propria offerta prodotti DOP e IGP come componente privilegiata dei pasti proposti.

Fonte: Windpress – Ufficio stampa Agriturist

09 novembre 2006

Agriturismo, crescita del 6% durante l’estate 2006

Il bel tempo e un grosso afflusso di stranieri ha contribuito a far crescere nelle ultime settimane l'agriturismo italiano. I dati definitivi sulla appena trascorsa stagione estiva, infatti, parlano di un incremento del 6% tra giugno e settembre. Un risultato sicuramente positivo, se si considera “lo sfortunato 2005, quando si registrò un calo delle presenze del 10%", sottolinea Turismo Verde, l'associazione agrituristica della Cia, Confederazione italiana agricoltori. Ma il merito, secondo l’associazione, è anche il buon rapporto qualità-pezzo: “Le nostre strutture hanno saputo leggere le richieste degli ospiti e hanno saputo investire sulla qualità. Una migliore qualità dei servizi significa preferenza nell'utilizzare prodotti certificati, menù che ripropongono le tradizioni culinarie locali, attenzione e cura nell'offrire agli ospiti la possibilità di 'vivere' meglio l'azienda e il territorio. Inoltre sono pochi i casi di aziende che hanno ritoccato i listini rispetto allo scorso anno”. Tra le mete più ambite, amate anche dagli stranieri, che sono ritornati a villeggiare in Italia (25% delle presenze), in particolare i tedeschi, seguiti da francesi, inglesi, spagnoli e olandesi, sono state, tra er chi ha scelto una vacanza all'insegna del mare, le regioni del Sud e la Sardegna mentre per il turismo nelle città d'arte il primo posto va a Toscana, Umbria e Veneto.

Fonte Siciliatravel.com

CIA TOSCANA, NO ALL'ICI PER GLI AGRITURISMO

«L’agriturismo inteso come tale è a tutti gli effetti una attività agricola e in quanto tale deve e dovrà continuare a godere dello status che la legge attribuisce a tale genere di imprese. Introdurre la misura dell’Ici anche agli agriturismi significherebbe appesantire ancora di più la già difficile situazione del settore agricolo pertanto la Cia Toscana si oppone fermamente alla proposta arrivata da alcuni sindaci di far pagare l’imposta anche alle strutture ricettive di aziende agricole». E’ questa la reazione del Presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci all’ipotesi di introdurre l’Ici per l’agriturismo.«L’agriturismo nasce proprio con la filosofia di avvicinare i turisti provenienti dalle città alla campagna – sottolinea Pascucci – è quindi da premiare l’impegno e il sacrificio che molte aziende hanno compiuto in tal senso negli ultimi anni. L’attività agricola, più in particolare quella agrituristica, rappresenta una risorsa fondamentale per molte aree rurali della regione, soprattutto per quelle dapprima marginali che anche grazie l’affermazione dell’agriturismo hanno segnato una crescita e una ripresa dal punto di vista economico». Secondo degli studi del settore infatti l’ospite dell’agriturismo spende una minima parte nell’azienda ospitante mentre porta molto al territorio nel quale è in visita acquistando prodotti e consumando i servizi offerti dalle varie realtà.La Cia, a pochi giorni dall’ultimo tavolo di concertazione sulla manovra regionale, ribadisce invece il concetto di intervenire sostanzialmente a livello finanziario cercando di creare un circolo virtuoso che dia respiro alle imprese agricole molte delle quali operano anche nel settore agrituristico.«Sarà necessario un drastico taglio della spesa sul funzionamento della macchina regionale – afferma il Presidente Pascucci – ma fondamentali saranno anche interventi mirati a semplificare le norme e le procedure dando la possibilità di portare a regime l’efficienza delle Pubbliche Amministrazioni a tutti i livelli e rilanciando la sussidiarietà orizzontale e verticale facendo coincidere i bisogni del privato con le esigenze del pubblico». «Nel 2005 l’agricoltura ha perso il 12% in termini di reddito – specifica Pascucci – sarebbe assurdo minare il settore, quello agrituristico, che ha contribuito a non peggiorare lo stato economico delle imprese agricole». La Cia Toscana ribadisce pertanto, proprio nell’ottica di una sistema di tasse regolato e nella prospettiva di attivare azioni mirate al rilancio dell’economia, quindi sostegno e non appesantimento fiscale, la necessità di strutturare un coordinamento tra gli enti «che dovrà garantire un sistema di imposte che guardi alla sostenibilità delle imprese, nella possibilità di un incremento della pressione fiscale».

Cia Toscana, 17 ottobre 2006